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Biennale della ProssimitàArte, dibattiti e giochi per promuovere legami e cambiamenti nei giovani e nelle comunità

Dal 3 al 5 ottobre, Napoli ha ospitato la Biennale della Prossimità, un evento che ha catalizzato l’attenzione su temi fondamentali come la rigenerazione delle persone, dei legami e dei luoghi. Questo appuntamento biennale, svoltosi in diverse sedi della città, ha proposto un ricco programma di panel di discussione, mostre, eventi e laboratori, mettendo al centro il concetto di “prossimità”, declinato in molteplici forme. Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani nella prima giornata dell’evento, che hanno trovato nel Don Bosco di Napoli un punto di riferimento per diverse attività formative e creative.

Il primo pomeriggio ha visto la presentazione, nella Chiesa dell’oratorio, delle opere realizzate dagli studenti delle scuole campane, nell’ambito del concorso “Parentele inaspettate”. Quest’iniziativa ha coinvolto giovani studenti in un percorso di riflessione artistica sulla complessa interdipendenza tra le diverse specie del pianeta. I rappresentanti delle scuole hanno avuto l’opportunità di illustrare al pubblico presente le opere create, evidenziando il messaggio di fondo del concorso: promuovere la consapevolezza del ruolo cruciale che l’essere umano può e deve assumere nella creazione di legami significativi con il proprio ambiente naturale, stimolando negli studenti un senso di responsabilità verso l’ambiente e verso gli altri esseri viventi.

A seguire, si è svolto il panel intitolato “Reti di prossimità per gli orfani di crimini domestici”, un momento di riflessione particolarmente toccante. La Rete RESPIRO, che unisce esperienze provenienti da sei diverse regioni italiane, ha illustrato il proprio lavoro nel ricostruire legami di prossimità intorno ai ragazzi orfani a causa di crimini domestici. Durante il panel, sono state raccontate esperienze di successo provenienti dalle diverse realtà, evidenziando l’importanza di una rete di solidarietà che possa intervenire in modo concreto per restituire ai ragazzi un senso di appartenenza e protezione.

Il pomeriggio è stato animato dal Ludobus, un veicolo itinerante che porta giochi e attività ludiche nelle strade e nelle piazze dei quartieri urbani. Nonostante una pioggia incessante, l’arrivo del Ludobus è stato accolto con grande entusiasmo da bambini e ragazzi, che hanno partecipato numerosi. Questo momento di gioco collettivo ha confermato il potere del gioco come strumento di prossimità: un’attività che non solo diverte, ma educa e favorisce la socializzazione. In un contesto urbano spesso caratterizzato da isolamento e marginalizzazione, il Ludobus rappresenta un’iniziativa concreta per promuovere il benessere dei più giovani e delle loro famiglie, creando uno spazio di incontro, condivisione e crescita.

La giornata si è poi conclusa con un evento musicale di grande impatto emotivo: il concerto dell’orchestra infantile e giovanile “Musica Libera Tutti”, un progetto che si ispira al famoso “Sistema Abreu”, sviluppato in Venezuela per promuovere l’educazione musicale come strumento di inclusione sociale. Il progetto, utilizza la musica come mezzo per costruire comunità e offrire ai giovani un’alternativa alla marginalità. L’orchestra ha eseguito un repertorio che ha coinvolto il pubblico, dimostrando come la musica possa davvero essere un ponte tra le persone, un veicolo di prossimità e un catalizzatore di crescita culturale.

La Biennale della Prossimità ha così rappresentato un’importante occasione di incontro e riflessione, un momento per mettere al centro l’importanza dei legami umani e delle reti di solidarietà, dimostrando come la prossimità non sia solo un concetto astratto, ma un valore concreto che può trasformare profondamente le nostre comunità.

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